lunedì 5 ottobre 2009

Le azzurre nel cuore

Veramente complimenti alle magnifiche volley girls che hanno regalato all'Italia il titolo di campioni d'europa. Come i telecronisti hanno ripetuto fino alla noia "percorso netto delle azzurre". In effetti hanno quasi sempre vinto 3-0. L'unica vera difficoltà in semi finale con la Germania; anche se nemmeno lì le ragazze hanno sudato la vittoria più di tanto. La finale con l'Olanda una vera e propria passeggiata, vinta, ça va sans dire, tre a zero. Le olandesi sono risultate, forse, un deludenti rispetto alla previsioni, ma sicuramente una vera e propria lezione di come si gioca a volley da parte delle nostre ragazze. Uno spettacolo le schiacciate precise al millimetro della Piccinini, i passaggi intelligenti del regista Lo Bianco, i muri della Barazza e i recuperi impossibili della mitica Cardullo. Alla fine solo applausi del gremitissimo palazzetto di Lodz (Polonia), baci e consegna delle medaglie d'oro da parte degli organizzatori. La Cardullo ha preferito solo una stretta di mano con medaglia ovviamente. Tutto si conclude con le azzurre che trionfanti sollevano la coppa verso il cielo. Brave, brave, brave.

mercoledì 16 settembre 2009

Miss Italia 2009


Si è conclusa anche per quest'anno la manifestazione che premia la bellezza italiana, Miss Italia. Un edizione non brillantissima del concorso, ormai parte integrante della cultura del nostro paese e giunto al suo settantesimo anno. Protagonista in negativo è stata infatti l'improvvisata conduttrice Milly Carlucci. Da registrare un non trascurabile calo di ascolti dell'ultima serata, rispetto all'anno scorso. Sicuramente imbarazzante la performance della Carlucci caratterizzata da continui tentennamenti ed errori; ridicole poi alcune delle "novità" che avrebbe voluto introdurre. Partiamo dalla sua crociata contro i numeri associati alle Miss; patologico il fatto che in tutte e tre le serate si sia rifiutata di pronunciare la parola "numero", sostituendola con la politicamente più corretta "codice". Codici o numeri che fossero sono continuati, comunque, ad essere una realtà ben visibile sul petto delle Miss; i numeri, del resto, non sono una mancanza di rispetto nei confronti delle ragazze, quanto piuttosto una imprescindibile necessità organizzativa. Necessità legata alla loro identificazione sia da parte degli organizzatori, sia da parte degli spettatori che dovrebbero poterle riconoscere facilmente, per poi magari votarle. Possiamo parlare, poi, del fatto che doveva essere l'edizione del "talento". Questa linea ha trovato il suo trionfo nella dichiarazione della Miss vincente, Maria Perrusi, che candidamente ha affermato "non so far nulla", nel bagliore della sua statuaria bellezza. Miss Italia è e rimane un concorso che deve premiare la bellezza. Bellezza che non è necessariamente la perfezione, ma è anche manifestazione di carattere, spontaneità, individualità e freschezza. A me personalmente, rispetto alla vincitrice, piaceva molto di più la seconda classificata, Mirella Sessa. Forse è una bellezza meno appariscente della vincitrice, che magari buca lo schermo. Avete, però, visto il suo sguardo ? Scioglie ed è testimone di un carattere e di una intelligenza non indifferenti.
Mirella Sessa è nata a Caserta (CE) il 13/09/1986 ma vive a Sessa Aurunca (CE). Occhi verdi, capelli biondi, Mirella è alta m.1,78. Sua mamma Ilda è insegnante, il papà Carmine è geometra. Diplomatasi al liceo classico, vorrebbe laurearsi in giurisprudenza e diventare magistrato. Lavora saltuariamente come modella, ha studiato danza classica per quattro anni e sogna di fare la conduttrice. Quest’estate ha partecipato, insieme ad un gruppo teatrale, ad un varietà itinerante in Calabria. Nella serata finale di Miss Italia ha fatto letteralmente impazzire la giuria tecnica che nelle due ultime votazioni le ha assegnato 50 punti su 50 (privilegio accordato a nessun altra , nemmeno una volta).
Vorrei concludere ammettendo anche che ci sono state novità interessanti in questa edizione. Simpatica è stata la divisione delle ragazze in quattro categorie (romantiche, trendy, sportive e vamp); ovviamente noi abbiamo tifato le "romantiche" :) . Fra l'altro è stato Coliandro (ovviamente l'attore che lo interpreta) il padrino di questa categoria di Miss. Interessante poi la trasparenza introdotta rendendo manifesti i voti espressi dalla giuria tecnica; anche se questo ha fatto infuriare una miss tra le mie preferite. Alla bergamasca Silvia Palamà, infatti, non le è proprio andato giù il misero "6" (su 10) datole dal giudice Sergio Assisi. Così ha afferrato il microfono, appena ha potuto, dichiarando che non accettava affatto l'eliminazione e che le sono state tarpate le ali. Che caratterino, ragazzi!!!

giovedì 3 settembre 2009

Coliandro ovvero CSI alla bolognese


Sotto le due torri c'è un uomo, uno scrittore, che non è nuovo ad un certo tipo di impresa. Mi riferisco all'abilità di trasformare cose che potrebbero essere etichettate come "già viste" e confuse nella massa (e nella noia), in cose assolutamente d'eccezione, assolutamente imperdibili. Sto parlando di Carlo Lucarelli. Prendete la sua trasmissione "blu notte" in onda di tanto in tanto sulla RAI. Parla di cronaca, di delitti; ma non è quello di cui parla il punto ma è come ne parla. Trasforma quello che potrebbe scivolare nel freddo tono di un telegiornale, nel calore coinvolgente di un romanzo; romanzi che potrebbe essere scritti da illustri letterati (che cita puntualmente), ma in realtà sono scritti dalla vita.
Parliamo ora della sua ultima creatura Coliandro. Potrebbe essere l'ennesimo poliziesco, un CSI "de no altri". Invece no, dal suo cilindro Lucarelli tira fuori un personaggio difficilmente categorizzabile, un ispettore di polizia assolutamente unico. Coliandro sa essere rozzo, ignorante e politicamente scorretto (quest'ultimo tratto non necessariamente negativo). Ma quando lo si impara a conoscere nel corso della puntata, questa sua facciata viene messa in secondo piano ed emerge un personaggio corretto, che crede nel suo mestiere e dal cuore grande. Un poliziotto armato principalmente di ironia e sarcasmo che si imbatte in situazioni più grandi di lui; poi partendo da propositi spesso molto personali, finisce per diventare eroe (magari suo malgrado). Nelle indagini è sempre coadiuvato da una bella e brillante ragazza, che lui salverà e da cui verrà salvato. Una storia d'amore alla Coliandro che si ripete nuova in ogni puntata. Imperdibile.

domenica 28 giugno 2009

Miss Italia nel mondo 2009 - Diana Curmei



La notte di sabato 27 giugno a Jesolo, in diretta RAI, è stata incoronata Miss Italia 2009 nel mondo. Si tratta della non ancora dicionovenne Diana Curmei, giunta alla manifestazione come Miss Moldavia. E' riuscita a conquistare il titolo avendo la meglio sulle 50 finaliste in gara.
Studentessa liceale con papà romena e mamma siciliana appassionata del mondo della moda, poliglotta e anche dedita al volontariato.
Mi è piaciuta dall'inizio, dunque non può che avere anche il titolo di Miss IlGilberto nel mondo 2009.
E' una ragazza semplice, dai lineamenti delicati e una dolce espressione che sa conquistarti. Ha uno sguardo indifeso, che cela una certa insicurezza, esplosa quando incredula ha saputo di essere la vincitrice del concorso. Se vuoi saperne di più clicca qui ...

giovedì 25 giugno 2009

Io non mi volto

Una strada. La gente passa. Passa e calpesta distratta tutto. Ognuno con lo sguardo dritto, fisso sul proprio cammino, la mente capace di esistere solo nella piccola nicchia, che a fatica è stata ricavata nel mondo. La gente passa e si volta dall'altra parte, troppo spesso. Si volta quando succedono cose che non si vogliono accettare, perché fanno paura, perché si nega facciano parte del proprio mondo, almeno della propria nicchia. Sì, perché è quella che si vuole garantire. Sì perché è quella che si vuole salvare. E se nel proprio cammino c'è una ragazza sanguinante a terra, circondata da balordi che vigliacchi la prendano a calci in gruppo ... cosa importa ... non è una faccenda che entra nella propria nicchia ... così piccola ... così personale. Cosa importa se questa ragazza, con coraggio, si era esposta per difendere un amico insultato da quei balordi. Ma non è l'empatia, cioè la capacità di percepire le emozioni altrui, quindi di immedesimarci degli altri, una delle caratteristiche più umane che abbiamo? Allora come si fa a lasciare quella ragazza sanguinante a terra? Come si fa a lasciarla circondata dai balordi, senza fare nulla? Ma così è accaduto nell'episodio di cronaca che sto citando, ma così avviene spesso troppo spesso. La ragazza calpestata a sangue, che rischia di perdere un occhio ha fatto un'amara ma schietta osservazione. Lei che è generosamente intervenuta rischia di rimetterci pesantemente, i meschini che hanno fatto finta di nulla no. Vedete ogni nostra scelta dà una direzione al mondo, ogni volta che ci voltiamo dall'altra parte mandiamo il mondo nella direzione descritta dalla ragazza. Se i passanti si fossero opposti tutti insieme a quella violenza, probabilmente nessuno avrebbe rischiato di perdere un occhio. Io non mi volto ...

lunedì 22 giugno 2009

Virtual Post It - Servizi per gli iscritti

Sono lieto di annunciare la nascita di uno spazio per gli utenti iscritti ai siti IlGilberto. Si tratta di una serie di servizi destinati a crescere. Questo spazio ha il nome di Virtual Post-It. Nasce infatti come muro virtuale su cui appendere le proprie annotazioni da portarsi sempre con se, a portata di WEB. Tale spazio si apre verso l'esterno fornendo una serie di servizi di messagistica. E' ad esempio possibile crearsi una piccola casella di messaggi, nella quale tutti potranno scrivervi. Esattamente come quella presente in alto a destra in questo blog. Verrà anche fornita una Home Page configurabile assegnata all'iscrizione, oppure avrete la possibilità di scaricare il codice HTML per inserire la casella direttamente nel vostro sito o blog.
Dunque non aspettate ma iscrivetevi subito a Virtual post-it
(http://www.hostingjava.it/-gilberto)
L'applicazione è completamente sviluppata in Java, un motivo in più per usarla.

martedì 12 maggio 2009

A volte il tempo si ferma … forse

Ci sono delle volte in cui il tempo sfugge. Non riesci a cogliere un emozione, perché è come scritta sulla sabbia, basta un colpo di vento che vola via. Quel colpo di vento è il battere del tempo, incalzante, frenetico, incessante. Altre volte il tempo si ferma e tutto sembra immobile ed eterno. Magari un ricordo lontano, ma così vivido che ti sembra più attuale di quello che guardi con gli occhi nel presente.

Alcuni giorni fa mi è capitato di entrare in un bar. Un bar qualunque, in una via qualunque, in un momento qualunque. Eppure non era così. Era un bar speciale. Un bar in cui il tempo sembrava fermo da almeno 30 anni. L'anziano barista aveva una luce negli occhi, come fosse un ragazzo al suo primo impiego con mille progetti e sogni. I tavolini, l'arredamento e il clima confermavano di essere negli anni '80. Sul bancone non c'erano i vari zuccherini dietetici e non ma tutti rigorosamente mono dose, tipici delle fantasie e delle esigenze del nostro tempo. C'era solo quella vecchia zuccheriera di ferro, tipica dei bar di quel periodo, con dentro solo quello che serve, senza fronzoli: lo zucchero. Seduti ad uno di quei tavolini piccoli e tondi, una coppia di anziani (giovani) discutevano ridendo e solleticandosi, come una giovane coppia di amanti intenta a conoscersi. Così sognante ho alzato lo sguardo, fino ad incrociare il vecchio listino prezzi appeso al muro, nell'illusione di leggere 800 lire. Invece di colpo sono stato rigettato nel presente, là il tempo non si era fermato. Quella lavagnetta scritta con lettere staccabili tuonava solamente l'esosità dell'economia moderna: € 1.

martedì 28 aprile 2009

Le regine di striscia ...



Questa società è strana. Questo tempo è strano. Su alcune questioni, più o meno accettabili, ci si infarcisce la bocca con parole come "tollenza","modernità", "apertura mentale"; poi esistono altri luoghi. Luoghi comuni. Essi sembrano un po' come una sorta di "lavatrice ideologica" per ripulirsi la coscienza e tornare ad essere i "tolleranti" di sempre. Ad entrare in questa lavatrice ideologica sembra essere il turno delle veline. Le ho chiamate giustamente le regine di striscia, perché lo sono. Aprono il programma e contribuiscono a dargli quel tono allegro e spensierato che quella trasmissione satirica ha e deve avere. Ma che male vi fanno, ben pensanti?
Tra i ben pensanti in prima fila sembra essersi messa Sozzani, la direttrice di Vogue Italia. Ha detto di preferire alla TV che rappresentano, quella dell'Annunziata. Affermazione assolutamente priva di senso, visto che le due trasmissioni televisive a cui si riferisce sono di generi troppo diversi per poter essere confrontate. Non è che forse potrebbe esserci il momento per l'una e il momento per l'altra? Le ha poi indicate come un modello sbagliato per le giovani, definendole fra l'altro volgari. Più che altro a me sembra volgare e scomposto il suo intervento, al quale per altro hanno prontamente e sagacemente risposto le dirette interessate.
''Strano che la Sozzani non abbia mai ingioiellato e vestito all'ultima moda Lucia Annunziata per un servizio fotografico, continuando a utilizzare modelle anoressiche di cui Vogue è piena", dice Costanza Caracciolo. "E' questo il prototipo che i giovani dovrebbero seguire?''. Mentre per Federica Nargi ''non c'è nulla di più volgare dell'avere pregiudizi e stereotipi. Non sono mai andata in onda nuda, anzi, decisamente più vestita di certe modelle che appaiono su Vogue''.
Vi sembrano un modello pericoloso e dannoso? L'iprocisia sì, quella è veramente pericolosa e dannosa. Giù la maschera, lasciamo ballare le regine di striscia, lasciamole donarci allegria, del resto quella non è mai troppa.

venerdì 17 aprile 2009

La libertà e le regole


"La legge sono io" ... frase da film americano, mi fa pensare ad una persona che ha tanto a cuore la legge da voler diventare lui stesso la legge. Oppure è solo un delirio di onnipotenza, che va contro lo stesso concetto di legge? Prendiamo ora la parola "libertà". La libertà vive di regole, perchè sono la garanzia del rispetto di quella altrui. Semplice concetto negato da "La libertà sono io". Ma chi ha mai detto una frase del genere? A parole nessuno, con i fatti direi il duro e puro conduttore Santoro. La puntata che sarebbe dovuta essere riparatrice dopo le esasperazioni (eccessive persino per lo standard di Santoro) di quella precedente, si è trasformata nell'ennesimo comizio. Questo spazio del servizio pubblico, che il conduttore sente che gli spetti per diritto divino e gli è garantito per sentenza (confermata in appello il 23 marzo), con la sua solita disinvoltura, la usato per ribadire il suo concetto di libertà. La sua libertà è far quel che vuole senza controllo; poco conta che Vauro dopo la sua ultima vignetta, veramente di cattivo gusto, era stato sospeso, le sue vignette sono state presentate ugualmente (fra l'altro un espediente finto-comito piuttosto patetico). Poco conta che un minimo di auto-critica sarebbe stata necessaria per rimanere nei limiti della decenza, lui invece no, il solo "giusto" in mondo di "ingiusti", riesce persino a prendersela con i lettori de "il giornale" definendoli "Poveretti" e trasforma la puntata in una sfida alla Rai. L'ennesima sua chicca è stata "Siamo un TG4 fatto bene"; perfetto allora lasci il servizio pubblico per una rete privata, lasci il posto a chi riesca veramente ad essere interprete del pluralismo e non porta voce di una spudorata faziosità.

giovedì 16 aprile 2009

Un anomalia necessaria in un paese anomalo



Berlusconi un anomalia? Beh, non sarò io a dire il contrario. Però se andiamo ad analizzare il panorama politico italiano dal dopo guerra ad oggi lo possiamo definire normale, europeo, "democratico"? L'Italia non molto tempo fa era prigioniera di una classe dirigente assunta nei salotti del potere (e non) a tempo indeterminato. Al governo il CAF, in parlamento il penta-partito e la cultura di esclusiva competenza della sinistra. Mi ricordo i libri di storia (la loro storia) falsi e spudoratamente di parte. Mi ricordo quella sinistra che fino a ieri negava l'esistenza delle foibe e magari anche del triangolo rosso in Emilia Romagna (ed io sono di Bologna). Insomma un Italia spartita dall'interno tra i soliti noti e ricattata dall'esterno da USA e dall'Unione Sovietica che fomentavano e gestivano quello status quo. Poi arriva la caduta del muro di Berlino, arriva Tangentopoli ... ma l'Italia avrebbe avuto le carte in regola per un autentico rinnovamento politico-culturale? Secondo me no, perchè in Italia continuava a rimanere una componente politica fondamentale per una democrazia compiuta. Una componente esclusa da tutto, soffocata da un pensiero comune che, trasversalmente, sapeva solo prendere da lei le distanze e condannarla senza nemmeno guardarla in faccia (per sentito dire). Sto parlando della Destra italiana. Una destra che viene da lontano ma che è una voce che in un panorama politico non può mancare, perchè altrimenti è zoppo. Berlusconi tra le sue tante "stranezze" e "stravaganze" ha fatto persino questo, legittimare politicamente la destra italiana. Da allora ne ha fatta di strada la destra, sempre sotto la lente d'ingrandimento dei tanti che la vedono con sospetto, fino in effetti a confluire in un partito che di destra non è. In questo senso il panorama politico in Italia si è normalizzato e Berlusconi ha fatto il suo ciclo, potrebbe ora anche lasciare il testimone: la sua ultima "stravaganza".

mercoledì 15 aprile 2009

La nascita

Nasce uno spazio per chi ha il coraggio di sentire ... anche se è un mondo in cui essere cinici sembra una virtù ...