
La politica come ben sapete deriva dal greco "polis"; ed indica quel difficile e austero compito di guidare il proprio paese. Una volta, in effetti, c'erano i così detti "politici di professione". Gente ormai consegnata al passato, una "casta" di cui nessuno vuol più parlare. Adesso sembra piuttosto che vada di moda il contrario; cioè che ad occuparsi di politica siano persone lontane dalla politica. Più lontane sono, in fondo, meglio è. Così ci sono i magistrati che si occupano di politica, gli impreditori che si occupano di politica,
gli avvocati (degli imprenditori) che si occupano di politica. Ma le vera frontiere del futuro, il vero confine tra ciò che era e ciò che sarà, è rappresentato dai comici
che si occupano di politica. Il connubbio tra teatro e politica, in realtà, è sempre esistito. Solo che il presente ci offre dei teatranti che sono veri innovatori della fanta-politica. Basti pensare in generale alle lega nord che organizza feste in maschera e favoleggia di nazioni che mai sono esistite e mai esisteranno; la cosa divertente è che, appunto, pensano così di far politica.
C'è poi Beppe Grillo comico di professione e politico per diletto (o per sbeffeggio). Credeva di fare concorrenza e magare di battere la lega sul piano di una politica da operetta, di una politica da musical, per risolvere i problemi del paese schiacciandoli con il fragore delle risate. E invece no, il povero comico di professione è stato battuto dal comico per davvero Umberto Bossi. Come sapete questo personaggio, figlio della politica da banco del pesce, ha dissertato, copiando una battutaccia da un film, su cosa significasse SPQR. Non stava al bar a chiaccherare con gli amici, ma parlava in veste di ministro della Repubblica Italiana. Magari ridare serietà e dignità alla politica potrebbe essere un primo passo veramente rivoluzionario.
gli avvocati (degli imprenditori) che si occupano di politica. Ma le vera frontiere del futuro, il vero confine tra ciò che era e ciò che sarà, è rappresentato dai comici
che si occupano di politica. Il connubbio tra teatro e politica, in realtà, è sempre esistito. Solo che il presente ci offre dei teatranti che sono veri innovatori della fanta-politica. Basti pensare in generale alle lega nord che organizza feste in maschera e favoleggia di nazioni che mai sono esistite e mai esisteranno; la cosa divertente è che, appunto, pensano così di far politica.
C'è poi Beppe Grillo comico di professione e politico per diletto (o per sbeffeggio). Credeva di fare concorrenza e magare di battere la lega sul piano di una politica da operetta, di una politica da musical, per risolvere i problemi del paese schiacciandoli con il fragore delle risate. E invece no, il povero comico di professione è stato battuto dal comico per davvero Umberto Bossi. Come sapete questo personaggio, figlio della politica da banco del pesce, ha dissertato, copiando una battutaccia da un film, su cosa significasse SPQR. Non stava al bar a chiaccherare con gli amici, ma parlava in veste di ministro della Repubblica Italiana. Magari ridare serietà e dignità alla politica potrebbe essere un primo passo veramente rivoluzionario.
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