mercoledì 16 settembre 2009

Miss Italia 2009


Si è conclusa anche per quest'anno la manifestazione che premia la bellezza italiana, Miss Italia. Un edizione non brillantissima del concorso, ormai parte integrante della cultura del nostro paese e giunto al suo settantesimo anno. Protagonista in negativo è stata infatti l'improvvisata conduttrice Milly Carlucci. Da registrare un non trascurabile calo di ascolti dell'ultima serata, rispetto all'anno scorso. Sicuramente imbarazzante la performance della Carlucci caratterizzata da continui tentennamenti ed errori; ridicole poi alcune delle "novità" che avrebbe voluto introdurre. Partiamo dalla sua crociata contro i numeri associati alle Miss; patologico il fatto che in tutte e tre le serate si sia rifiutata di pronunciare la parola "numero", sostituendola con la politicamente più corretta "codice". Codici o numeri che fossero sono continuati, comunque, ad essere una realtà ben visibile sul petto delle Miss; i numeri, del resto, non sono una mancanza di rispetto nei confronti delle ragazze, quanto piuttosto una imprescindibile necessità organizzativa. Necessità legata alla loro identificazione sia da parte degli organizzatori, sia da parte degli spettatori che dovrebbero poterle riconoscere facilmente, per poi magari votarle. Possiamo parlare, poi, del fatto che doveva essere l'edizione del "talento". Questa linea ha trovato il suo trionfo nella dichiarazione della Miss vincente, Maria Perrusi, che candidamente ha affermato "non so far nulla", nel bagliore della sua statuaria bellezza. Miss Italia è e rimane un concorso che deve premiare la bellezza. Bellezza che non è necessariamente la perfezione, ma è anche manifestazione di carattere, spontaneità, individualità e freschezza. A me personalmente, rispetto alla vincitrice, piaceva molto di più la seconda classificata, Mirella Sessa. Forse è una bellezza meno appariscente della vincitrice, che magari buca lo schermo. Avete, però, visto il suo sguardo ? Scioglie ed è testimone di un carattere e di una intelligenza non indifferenti.
Mirella Sessa è nata a Caserta (CE) il 13/09/1986 ma vive a Sessa Aurunca (CE). Occhi verdi, capelli biondi, Mirella è alta m.1,78. Sua mamma Ilda è insegnante, il papà Carmine è geometra. Diplomatasi al liceo classico, vorrebbe laurearsi in giurisprudenza e diventare magistrato. Lavora saltuariamente come modella, ha studiato danza classica per quattro anni e sogna di fare la conduttrice. Quest’estate ha partecipato, insieme ad un gruppo teatrale, ad un varietà itinerante in Calabria. Nella serata finale di Miss Italia ha fatto letteralmente impazzire la giuria tecnica che nelle due ultime votazioni le ha assegnato 50 punti su 50 (privilegio accordato a nessun altra , nemmeno una volta).
Vorrei concludere ammettendo anche che ci sono state novità interessanti in questa edizione. Simpatica è stata la divisione delle ragazze in quattro categorie (romantiche, trendy, sportive e vamp); ovviamente noi abbiamo tifato le "romantiche" :) . Fra l'altro è stato Coliandro (ovviamente l'attore che lo interpreta) il padrino di questa categoria di Miss. Interessante poi la trasparenza introdotta rendendo manifesti i voti espressi dalla giuria tecnica; anche se questo ha fatto infuriare una miss tra le mie preferite. Alla bergamasca Silvia Palamà, infatti, non le è proprio andato giù il misero "6" (su 10) datole dal giudice Sergio Assisi. Così ha afferrato il microfono, appena ha potuto, dichiarando che non accettava affatto l'eliminazione e che le sono state tarpate le ali. Che caratterino, ragazzi!!!

giovedì 3 settembre 2009

Coliandro ovvero CSI alla bolognese


Sotto le due torri c'è un uomo, uno scrittore, che non è nuovo ad un certo tipo di impresa. Mi riferisco all'abilità di trasformare cose che potrebbero essere etichettate come "già viste" e confuse nella massa (e nella noia), in cose assolutamente d'eccezione, assolutamente imperdibili. Sto parlando di Carlo Lucarelli. Prendete la sua trasmissione "blu notte" in onda di tanto in tanto sulla RAI. Parla di cronaca, di delitti; ma non è quello di cui parla il punto ma è come ne parla. Trasforma quello che potrebbe scivolare nel freddo tono di un telegiornale, nel calore coinvolgente di un romanzo; romanzi che potrebbe essere scritti da illustri letterati (che cita puntualmente), ma in realtà sono scritti dalla vita.
Parliamo ora della sua ultima creatura Coliandro. Potrebbe essere l'ennesimo poliziesco, un CSI "de no altri". Invece no, dal suo cilindro Lucarelli tira fuori un personaggio difficilmente categorizzabile, un ispettore di polizia assolutamente unico. Coliandro sa essere rozzo, ignorante e politicamente scorretto (quest'ultimo tratto non necessariamente negativo). Ma quando lo si impara a conoscere nel corso della puntata, questa sua facciata viene messa in secondo piano ed emerge un personaggio corretto, che crede nel suo mestiere e dal cuore grande. Un poliziotto armato principalmente di ironia e sarcasmo che si imbatte in situazioni più grandi di lui; poi partendo da propositi spesso molto personali, finisce per diventare eroe (magari suo malgrado). Nelle indagini è sempre coadiuvato da una bella e brillante ragazza, che lui salverà e da cui verrà salvato. Una storia d'amore alla Coliandro che si ripete nuova in ogni puntata. Imperdibile.